DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

"Video Isis? Perfetto stile videogame. Così gli anti-eroi reclutano ragazzini"



"I video dell'Isis si rifanno all'immaginario dei videogame moderni come 'Assassin Creed', ispirato tra l'altro alle crociate". Alessandro Amadori, semiologo e numero uno di Coesis Research, analizza con Affaritaliani.it le immagini diffuse della decapitazione dei 21 ostaggi copti. Prima ancora che all'Occidente "questi sono video di propaganda che parlano alle future leve, ragazzini tra gli 8 e i 18 anni". L'INTERVISTA

"Più che a un'impostazione cinematografica classica, i video dell'Isis si rifanno all'immaginario dei videogame moderni. Si vede chiaramente che i videomaker si ispirano alla componente filmica che c'è in questi giochi basati sul combattimento a 360 gradi, gli 'sparatutto' moderni, per intenderci, in cui l'uno si scontra coi molti". Così Alessandro Amadori, numero uno di Coesis Research, semiologo e studioso di comunicazione e linguaggi, analizza con Affaritaliani.it le nuove immagini diffuse dall'Isis con la decapitazione dei 21 ostaggi copti. 
Come giudica lo stile di questo nuovo video?
"E' un video attentamente costruito. Il linguaggio è quasi fumettistico. Dall'uso dei colori, l'arancione aacceso delle tute dei prigionieri contrapposto al nero dei killer, alla presenza di elementi archetipici, come la sabbia e il mare, piuttosto che il fuoco utilizzato in precedenza. Non c'è l'impianto narrativo da film. L'Isis crea mini-video episodici usando abilmente l'impostazione scenica e il metodo dell'iperbole orripilante. Ho rivisto anche il video della decapitazione di un ostaggio francese. Il killer tiene la testa 'upside down', cioè rivolta verso il basso, proprio come avesse superato il livello di combattimento in un videogame. Un gesto orribile presentato come  un'impresa euforica. Penso soprattutto al celebre videogame per ragazzi 'Assassin Creed', ispirato tra l'altro alle crociate. Nei video dell'Isis c'è un contenuto molto splatter che viene raccontato coi codici dell'infantilismo horror, ma in modo molto moderno, quasi trendy. I video della propaganda occidentale, fatta secondo canoni classici, sono dilettantistici al confronto".

Sembra quasi una regia di stile Occidentale...
"No. Io non sono per tesi complottiste, anche perché la realtà supera sempre l'immaginazione. Il mondo islamico non è fatto da milioni di analfabeti digitali cresicuti nelle madrase, come molti stereotipi fanno credere. E' probabile, piuttosto, che dietro la regia ci siano dei 18enni cresciuti nelle banlieue, dove hanno imparato le tecniche della modernità, travasate poi all'interno della comunicazione Isis. Guardiamo i video di certi rapper nordafricani cresciuti nelle periferie parigine: sono estremamenti freschi e moderni. Oggi la tecnologia rende tutto più accessibile, la diffusione delle conoscenze è diventata rapidissima. Chiunque può fare di tutto grazie al web, in positivo e in negativo".
Un video fatto da giovani, quindi. E a quale target si rivolge?
"Questi sono video di propaganda che parlano alle future leve. Il target elettivo va dagli 8 ai 18 anni. Come nel videogame Assassin Creed, si mostra un esercito che uccide tutti i cattivi. Sono video trionfalistici che mettono in scena l'omicidio rituale dell'Occidente. L'obiettivo è la strategia di penetrazione in Paesi con una quota di popolazione giovane assai elevata".
L'altro target è l'Occidente.
"Sì. E' una dichiarazione di guerra fatta nel 21esimo secolo, per via mediatica. All'Occidente l'Isis comunica vitalità e modernità. 'Ci sappiamo fare sul vostro stesso terreno', dicono in sostanza quelli dell'Isis. 'Siamo tanti, spietati e diabolicamente pericolosi'. Esprimono una satanica potenza come gli anti-eroi dei videogame"


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