DISCERNERE

Uno sguardo profetico sugli eventi

YouTube, un’altra storia



NEW YORK La democrazia marcia su strade
imprevedibili. Nel quindicesimo
secolo, un orafo tedesco
inventò la stampa a caratteri
mobili, ma non fu subito
chiaro che Johannes Gutenberg
aveva creato lo strumento
che avrebbe reso possibile il Rinascimento,
l'Illuminismo, la marcia
dell'uomo verso la democratizzazione
della cultura e quindi della
società nel suo insieme. Possiamo
altresì star certi chequandola mattina
del 14 febbraio del 2005 tre ragazzi
americani hanno registrato
il sito www.youtube.com nè loro,
nèi lorofamiliari eamicipotevano
immaginare che quella piattaforma
per la condivisione dei video
avrebbe rivoluzionato il mondo
dello spettacolo e dell'informazione,
spaccando il monopolio di Hollywood
e delle grandi conglomerate
dell'informazione. Per capire comei
tre "pionieri" di San Francisco
hanno cambiato l'indirizzo che internet
stava per prendere, basti ricordare
che Google preparava un
suo progetto,GoogleVideo.Democratico
non sarebbe stato: tutti
avrebbero potuto "far domanda"
di caricare un proprio video, ma
avrebbero dovuto usare il softwareproprietariovendutodaGoogle,
e presentare una proposta che sarebbestata
passata al vaglio diuna
commissione. Oggi, tutti possiamoavereunnostro
canale YouTube
gratuito e caricarvi quel che vogliamo.
E se tanti di noi caricano
gattini che fanno le fusa, bambini
che ridono, scene di vacanza, avvenimenti
di famiglia, nell'universo
lanciato quella mattina da Chad
Hurley, Steve Chen e Jawed Karim,
navigano anche le immagini
della guerra in Ucraina e in Siria,
lezioni di pittura, consigli medici,
corsi di cucina, leMesse del Pontefice,
video dimusica e di danza, comizi
di politici e minacce di terroristi.
C'è tutto,maproprio tutto.
L’IDEA
YouTubedunque hacompiuto dieci
anni, almeno tecnicamente. Il 14
febbraio i tre giovani californiani
silimitanoaregistrarne l'indirizzo
internet. Caricano il loro primo video
il 23 aprile del 2005: si intitola
"Me at the Zoo" ed è girato davanti
alla gabbia degli elefanti dello Zoo
di San Diego da uno dei fondatori,
Jawed Karim. Nel mese di maggio
i tre aprono YouTube al pubblico,
mettendoonlinelaprimaversione
beta del sito. Esattamente un anno
dopo, vengono caricati già 65mila
video al giorno, in gran parte clip
piratate da programi tv, vecchi video
di concerti rock riversati in
versione digitale, scenette familiari.
ChadHurleyesclama:«Questaè
la reality tv per eccellenza». L'ascesa
èmeteorica e presto diventa anche
chiaro che la piattaforma è destinata
a cambiare il mondo della
comunicazione visiva: alla gente
non piace solo potervi caricare i
propri video,ma piace la libertà di
scegliere cosa vedere, senza essere
legati alla programmazione di un
canale tv. Ed ecco che Google mette
da parte i suoi progetti e fa ai tre
ragazzi un'offerta che viene definita
"strabiliante": un miliardo e 650
milioni di dollari per la loro invenzione.
Le proteste si moltiplicano:
la piattaforma democratica si affollerà
sicuramente di pubblicità,
verrà gestita inmodoproprietario!
La prima denuncia effettivamente
si avvera, ma la libertà di caricare
quel che si vuole rimane. E l'arrivo
della pubblicità rende possibile la
nascita di quel che solo un paio
d'anni prima non significava nulla,
le "YouTube careers", vere e proprie
carriere create solo grazie a
YouTube o alla popolarità che il
medium può assicurare ai più fortunati.
Basti citareunodei fenomeni
più noti, lo svedese Felix Arvid
Ulf Kjellberg, che sul suo canale
PewDiePie crea video comici facendocommentie
recensioni di famosi
videogiochi. Ogni suo video
oggi conta decine di milioni di visualizzazioni,
e il suo seguito ha
superato i sette miliardi di individui.
E quanto a carriere nate dalla
popolarità su Youtube, inevitabile
ricordare Justin Bieber. Il re del
pop non esisterebbe se lamamma
non avesse caricato un video del
ragazzino appena dodicenne nel
2007: divenne virale e se ne accorse
lo scout Scooter Braun, che lo
lanciò.
La popolarità di YouTube è come
una valanga: cresce continuamente.
Se nel suo quinto anniversario,
nel 2010, registrava 24 ore di
video alminuto, oggi, nel suo decimo,
ne registra 300, e almeno un
miliardo di persone lo visita regolarmente.
E proprio questa sua
vastità rende difficile qualsiasi
controllo, anche quello che la gente
vorrebbe: i videodi Isis ad esempio,
con il loro sadismo distillato, o
scene di pedofilia o violenza contro
bambini, le sevizie contro gli
animali, deliri razzisti. Per cercare
diarginare ciò cheoffende,Google
ha chiesto aiuto proprio al pubblico:
«Nonpossiamo vedere tutti i video
prima che vengano caricati -
ha spiegato Verity Harding, managerdiGoogle
-,mac'èunasquadra
apposita che ha il solo compito di
guardare i video segnalati dal pubblico
come inappropriati e deciderese
toglierli».


AnnaGuaita
Il Messaggero 16 febbraio 2015